Avventure nel verde di Isola del Cantone, alla ricerca di angoli poco conosciuti.
Ben ritrovati! Comincio a raccontare delle mie Avventure nel verde di Isola del Cantone, alla scoperta dei segreti nascosti tra i sentieri del comune più verde della Valle Scrivia.
Un luogo incantato
Ovunque si percepiscono la pace e l’armonia tra la Natura e l’uomo, nelle pietre delle case si leggono i segni dei secoli, nel paesaggio il duro lavoro fatto dagli avi per plasmare il territorio, magari meno generoso che nella vicina Valle Padana, ma molto più vario e suggestivo .
Proverò a raccontare delle piccole grandi scoperte che ho fatto girovagando per i boschi che mi hanno fatto innamorare di questi luoghi.
Chi è del posto potrebbe riscoprire qualche luogo dimenticato, mentre chi non lo è potrebbe decidere di venire a fare delle Avventure nel verde di Isola del Cantone!
Cominciamo le Avventure nel verde
Ho deciso di iniziare con Mereta perchè è la prima località da dove cominciarono le mie avventure, scoprendo una quantità di piccoli tesori, che proverò a condividere con voi.
Sulla strada per Mereta
Tutti gli itinerari che vi proporrò in questo articolo partiranno dal bivio con la strada statale SS35 che collega Isola del Cantone con Arquata Scrivia, quindi mi sembra giusto iniziare col dare a tutti le indicazioni per trovarlo, con l’aiuto di
Google Maps, Cliccando sull’immagine:
Questa è la mappa dei percorsi che vi sto proponendo:
Superato il ponte sullo Scrivia, alto più di quaranta metri in un tratto in cui il fiume ha scavato una specie di canyon (a me dà le vertigini…) si gira a destra, poi si prende un tunnel e si sbuca sulla strada che conduce al paese, lasciandosi sulla destra il piccolo cimitero.
Da questo punto in poi finiscono i capannoni e inizia la campagna. Unica nota stonata è l’autostrada, che presto ci lasceremo alle spalle, per il resto i piccoli orti e i giardini ben curati sono molto graziosi, e il bosco sulla destra è verde e fresco. La zona è esposta al Sole tutto l’anno, a differenza del versante opposto, ed è una fortuna, visto che Mereta è il centro abitato più settentrionale della Liguria!
Piccola galleria di immagini
Il paese: come un tranquillo Presepe
Mereta sembra uscita da un presepe, con le sue casette basse strette intorno alla chiesa, i tetti ancora fatti coi “coppi”, la viuzza stretta che la attraversa, i cortili interni coi gatti che girano nel sole… un senso di pace ti entra dentro e ti fa dimenticare la frenesia della citta!
Il borgo deve essere molto antico a giudicare da un’iscrizione su una casa: “1662-1992”, e la chiesetta di San Pietro è piccola ma bella, in stile Barocco Genovese credo, ma purtoppo non sono riuscito a trovare molte notizie storiche, sarei lieto se qualcuno ne sapesse qualcosa di più e volesse condividere il suo sapere!
Nelle belle giornate la piazza è baciata dal Sole tutto l’anno, e gli abitanti l’hanno adornata con fiori in vasi e contenitori vari molto colorati.
Proseguendo dritto si passa tra case con cortili nascosti dietro gli archivolti, per poi sbucare in aperta campagna ove finalmente l’asfalto lascia il passo alla terra battuta, in mezzo a giardini ed orti ben curati.
In questi luoghi il lavoro dell’ uomo non ha stravolto la Natura col cemento ma la ha addomesticata, rispettosamente.
Prima Avventura nel verde: la Stazione di Posta
Andiamo sempre diritto e andiamo alla scoperta di ciò che resta della misteriosa “Stazione di Posta di Isola del Cantone”! Lungo la strada sterrata, superate le ultime case incontriamo un ruscello che forma dei laghetti dall’ acqua cristallina con
Cascate che sembrano cantare e danzare:
(metti il cellulare orizzontale per una migliore visione)
Oltre il ruscello il percorso si snoda in saliscendi per venti minuti tra boschi misti di roveri, lecci, aceri ed altri alberi, alternati a prati e scorci panoramici.
Ci vogliono scarpe alte per affrontare un tratto in salita fangoso, ma non eccessivamente ripido che ci conduce ad un grande prato verde.
Arrivati al grande prato, si prosegue dritto sino a scorgere in fondo un rudere che ho visitato anche dentro qualche anno fa, quando era abbastanza agibile, e dentro c’era di tutto: tavoli, sedie, una credenza, persino le stoviglie. Ora è invaso dai rovi, il tetto ha ceduto, addio mobili.
Sopra la porta c’era una targa con su scritto:
“Isola del Cantone- Regia Stazione di Posta- A.D. 1889”
con lo stemma sabaudo, di cui ho perso purtroppo le foto. Qualcuno conosce la storia di questa costruzione?
Una volta visto il rudere si può proseguire verso Monte Crovo, ma questa è un’altra gita.
Vi faccio tornare indietro di quaranta metri, per prendere una larga deviazione sulla destra; seguite i segni di pneumatici, così arriverete ad una piccola radura cinta da castagni secolari con al centro una cappelletta tenuta in ordine e una casa usata come riparo dai taglialegna del posto.
Anche di questo posto sarei curioso di sapere di più!
Siamo al confine col Piemonte, e volendo si può proseguire: prendendo il sentiero che scende si raggiunge Vocemola, con quello che sale il crinale e da lì monte Cagnola, ma anche queste sono altre gite!
Per adesso godiamoci il bosco in pieno relax, prima di tornare indietro!
Il sentiero dell' Acquedotto: seconda Avventura nel verde
Quanta pace, che silenzio… dovrebbero essere passate circa due ore: c’è il tempo per scendere in paese e provare a fare un’altro percorso, oppure potete farlo un’altra volta, io ve lo propongo.
Tornati a Mereta ci fermiamo davanti alla chiesa, e guardiamo alla sua destra: tra lei e le case parte una strada che conduce alle spalle del paese, ed incontriamo quello che chiamo “Mulino Bianco” cioè una casa sotto a cui passa il rio Mereta! A proposito, qualcuno sa se era veramente un mulino?
Questo è il sentiero dell’Acquedotto, il più ripido ma anche il più suggestivo: dopo pochi tornanti secchi si erge stretto tra le rocce e il dirupo, in un paesaggio aspro e selvaggio.
Come tracciato è pietroso, difficile, indispensabili scarpe da montagna e un pò di allenamento, ma ne vale la pena: la valle è di una bellezza selvaggia, gli alberi abbarbicati alle rocce farebbero impazzire un maestro di bonsai giapponese, mentre risuona il richiamo delle Poiane, che tra le rocce fanno il nido.
La fauna
La Poiana è un uccello bellissimo, sembra una piccola Aquila Reale, é tornata ad essere abbastanza comune da quando l’uso di pesticidi e la caccia scriteriata sono diminuiti, e guardando questo video ho imparato a riconscerla in volo nel corso delle mie Avventure nel verde.
Riproduci video su avventure nel verde di isola de cantone
In mezz’ora siamo in cima, là dove attingono l’acqua per la frazione e circondario, infatti lungo il sentiero corrono dei tubi e abbiamo incontrato delle costruzioni in cemento che servono all’acquedotto.
Così con queste ultime immagini suggestive vi saluto, fino al
Prossimo articolo, in cui parlerò delle mie Avventure nel verde di Prarolo e dell’Albora,
E dei sentieri stupendi che ho scoperto anche grazie ai miei amici del gruppo sentieri di Isola: Damiano, Enrico, Fabio, Dude & C.
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3 pensiero su “Avventure nel verde di Isola del Cantone”
Che dire, anch’io ho avuto la fortuna di conoscere quei bellissimi posti, paesini incantate nascoste dietro le montagne
Appena ho la possibilità vado a trovarli di nuovo con il mio carissimo Fabio, magari anche Luigi perché abbiamo lasciato dei bellissimi ricordi 👍
Caricamento...
Che dire, anch’io ho avuto la fortuna di conoscere quei bellissimi posti, paesini incantate nascoste dietro le montagne
Appena ho la possibilità vado a trovarli di nuovo con il mio carissimo Fabio, magari anche Luigi perché abbiamo lasciato dei bellissimi ricordi 👍
Caricamento...
Articolo suggestivo, mi è venuta voglia di conoscere più a fondo la Vallata. Vale
Che dire, anch’io ho avuto la fortuna di conoscere quei bellissimi posti, paesini incantate nascoste dietro le montagne
Appena ho la possibilità vado a trovarli di nuovo con il mio carissimo Fabio, magari anche Luigi perché abbiamo lasciato dei bellissimi ricordi 👍
Che dire, anch’io ho avuto la fortuna di conoscere quei bellissimi posti, paesini incantate nascoste dietro le montagne
Appena ho la possibilità vado a trovarli di nuovo con il mio carissimo Fabio, magari anche Luigi perché abbiamo lasciato dei bellissimi ricordi 👍
Articolo suggestivo, mi è venuta voglia di conoscere più a fondo la Vallata. Vale