Avventure nel verde: Il Sentiero Botanico di Ciaè
Una gita nella Natura, un tuffo nel passato.
Ciao amici! Bentornati! È passato un po’ di tempo, ma sono qui per condividere con tutti voi una storia divertente.
Oggi voglio parlare di una bellissima Avventura nel Verde che ho vissuto nella zona di Sant’Olcese, l’escursione sul “Sentiero Botanico di Ciaè”.
Devo ammettere che non avevo inizialmente programmato di andare lì quella mattina. Tutto ciò che volevo era godermi il sole alla Guardia. Quindi ho preparato il mio kit di sopravvivenza con panini, tè freddo e crema solare, e sono salito sul bus a Bolzaneto. Tuttavia, mi sono distratto con il mio telefono, sfogliando foto di ragazze in costume da mare, e alla fine ho preso il bus sbagliato! Poi ho giocato a Candy Crush per tutto il viaggio, e quando sono arrivato al capolinea sbagliato ho chiesto al conducente: “Scusi, non siamo alla Guardia?”. Ridendo, mi ha risposto: “No, siamo a Sant’Olcese! Quello per la Guardia è il 932, non il 738!”🙄🙄🙄
Nella verde terra dei salumi
Sant’Olcese è conosciuta per il suo famoso e omonimo Salame, in contesa con la vicina Orero, e anche per la Mostardella, ma i suoi punti forti sono la tranquillità e la Natura, che ne fanno da sempre una località di villeggiatura per i Genovesi e non solo.
Ma parliamo ora del Sentiero Botanico di Ciaè. Si tratta di un piccolo villaggio disabitato ma ancora vivo grazie agli sforzi dei Volontari della Guardia Antincendio di Sant’Olcese. Nel 1984 hanno ripristinato l’antico sentiero e aggiunto aree di riposo con panche e tavoli in legno, nonché 50 pannelli che descrivono gli alberi e le piante incontrate lungo il percorso. Da allora si svolge intorno al primo maggio la Festa Ruspante Sostenibile di Ciaè, che attira sempre un grande numero di amanti della Natura. Poi, nel 1993, grazie ai finanziamenti europei, gli stessi volontari hanno ristrutturato le case nel villaggio e trasformato il vecchio mulino in Rifugio Escursionistico e posto tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Feci così buon viso a cattivo gioco: ci ero già stato anni addietro ed il posto me lo ricordavo molto bello, anche se un pò trascurato; così zaino in spalla partii alla ventura! Dal capolinea bisogna salire e seguire le indicazioni per la frazione di Ronco, seguendo le indicazioni per il Sentiero Botanico.
Dopo 5 minuti a piedi si raggiunge prima il posteggio e poi l’inizio vero e proprio del percorso.
Una cosa che mi ha colpito è la presenza dei cartelli indicatori delle varie specie di alberi che si incontrano lungo il percorso, che così diventa una specie di safari verde!
Giù verso il Mulino Verde
Inizia così la mia Avventura nel verde! Il percorso è tutto in discesa, con alcune parti ripide, ma è ben tenuto con gradini di pietra e ringhiere di legno nelle zone esposte. E ci sono panche di legno per prendere una piccola pausa, tutte all’ombra di grandi alberi che offrono un’oasi fresca nel calore estivo. Infine, ci sono i segnali per aiutarti a identificare tutti i diversi tipi di alberi, che rendono il percorso molto istruttivo e divertente se avete dei bambini: potrete giocare a chi riconosce per primo più alberi!
Benvenuti in paradiso!
Dopo 20-25 minuti arriviamo a destinazione e… Meraviglia! Il piccolo paese è stato completamente restaurato! La prima casa che incontri è il mulino, che un tempo macinava soprattutto castagne, il pane dei poveri, e adesso trasformato in rifugio con 12 posti letto. Per potervi accedere bisogna mettersi d’accordo con le Guardie Antincendio, quindi mi sono limitato a riprenderlo dall’esterno, ed è comunque suggestivo! Altro che Mulino Bianco, questo è Il Mulino Verde!!!
Altra meraviglia il Ponte Romano, costruito in realtà durante il Medioevo, ma questo non impedisce che su di lui circolino delle leggende, tra cui quella che sia stato costruito in una sola notte nientepopòdimenochè dal Diavolo in persona, facendo concorrenza al Ponte di Zan in Val Vobbia!
Sotto al ponte un piccolo laghetto consente di rinfrescarsi, mentre al di là prati verdi perfettamente curati, e aree pic nic attrezzate con panche e tavoli in legno oppure fatti con le pietre delle antiche macine del mulino.
Alcune sono al coperto, così anche in caso di maltempo ci si pùo riparare e rifocillarsi, infine ci sono diversi barbeque in pietra e muratura, che sicuramente danno il massimo di sè durante la Festa Ruspante che fanno a Maggio!😋
La Quercia Secolare
Un’ altro pezzo forte di questo luogo magico è la maestosa Quercia Secolare, che merita una visita, dopo essersi riposati e ristorati; lasciamo quindi l’area pic-nic e seguiamo le indicazioni, in soli 5 minuti di salita ci troviamo di fronte ad un’autentico monumento vegetale!
Pare che abbia più di 300 anni, e chissà quante leggende ci sono su di lei! Ora, possiamo scegliere se continuare a salire per lo stesso sentiero seguendo le indicazioni per Orero, oppure tornare giù e proseguire la gita lungo il sentiero segnato; io consiglio la prima opzione solo a camminatori esperti in quanto il sentiero non è nelle stesse condizioni dell’altro: la vegetazione è spinosa e invadente, e una frana recente rende difficile l’ultimo tratto.
Scendiamo dunque giù, fino ad incontrare i ruderi di una casa quasi nascosti dai rampicanti: sarà che qui il bosco è più fitto, ma hanno un’aspetto da casa stregata!🧛♀️
La casa stregata
Lasciamo alla nostra sinistra i sinistri ruderi e scendiamo verso il torrente; qui bisogna aguzzare la vista per trovare il paletto che indica l’inizio del sentiero, dall’altra parte del torrente. Una volta trovato non c’è pericolo di perdersi, almeno all’inizio quando è stretto ma agevole; poi una serie di alberi caduti e piccole frane dà un pò fastidio. Qui non sono riuscito a vedere i cartelli indicatori degli alberi per via della vegetazione e dei tronchi caduti; poi quasi in cima un pizzico di avventura: un tratto franoso sopra ad un rivo, attrezzato con una catena a cui tenersi, come in una ferrata di montagna! Astenersi se si soffre di vertigini!
Si sbuca fuori dal bosco sulla stessa strada asfaltata da cui siamo arrivati, a 100 metri dal parcheggio. Una valida alternativa al bus o all’auto è la Ferrovia Genova-Casella, che da Piazza Manin porta su senza fretta, sulle sue caratteristiche carrozze retrò, attraverso il Parco dei Forti di Genova con le sue vedute mozzafiato e poi, dopo una serie di brevi gallerie, attraverso il verde della vallata toccando i piccoli paesi dai nomi caratteristici: Pino, Torrazza, Campi, Busalletta…
Queste invece sono le indicazioni stradali, arrivederci alla prossima Avventura!